Alla scoperta dei Beni Immateriali Patrimonio dell’Unesco

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Sono giorni particolari, ma la nostra redazione non poteva dimenticare di scrivere un articolo sulla Rete della Grandi Macchine a Spalla, associazione nata nel 2006, che include quattro feste religiose cattoliche italiane (la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Festa dei Gigli di Nola, la Varia di Palmi e la Faradda di li Candareri di Sassari), dal 2013 la rete inserita nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Il progetto venne varato nel 2005 dall’attuale coordinatrice e responsabile Patrizia Nardi, come elemento di interscambio culturale tra le cinque comunità (oltre a Viterbo, Nola, Palmi e Sassari faceva parte del progetto anche Gubbio con la festa dei ceri) e venne successivamente, nel 2006, recepito dalle istituzioni comunali con il “Protocollo di Nola”.

Dal 2010 le amministrazioni comunali, con il supporto del Ministero per i beni e le attività culturali, del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della commissione nazionale italiana per l’UNESCO, l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, le soprintendenze ai beni storici, artistici ed etnoantropologici regionali e con l’UNPLI, intrapresero un percorso di “Prospettiva UNESCO” che comportò la proposta di candidatura delle Feste della Rete come “Patrimonio orale e immateriale dell’umanità UNESCO”.

In quell’anno la città di Gubbio si ritirò dal progetto per presentare una candidatura autonoma, all’UNESCO, della Festa dei Ceri.

La proposta di candidatura della Rete, con le quattro feste religiose di Viterbo, Nola, Palmi e Sassari, venne accettata nel 2011 dall’Ufficio Patrimonio UNESCO del Ministero dei Beni Culturali, che aprì una pratica, concorrendo con altri undici concorrenti.

Nel 2012 la Rete venne indicata dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO alla selezione degli organi internazionali come unica candidatura italiana per l’anno 2013 e la candidatura venne presentata al Salone internazionale del libro di Torino.

La Festa dei Gigli
La Festa dei Gigli è una festa popolare cattolica che si tiene ogni anno a Nola in occasione della festività patronale dedicata a San Paolino. Con questo evento i nolani celebrano il ritorno in città di Ponzio Meropio Paolino dalla prigionia ad opera dei barbari avvenuto nella prima metà del V secolo.

La domenica successiva al 22 giugno di ogni anno si svolge la festa, vale a dire la processione danzante di 8 Gigli più una struttura più bassa a forma di Barca che simboleggia il ritorno in patria di San Paolino.

Gli obelischi di legno prendono il nome delle antiche corporazioni delle arti e mestieri, nell’ordine: Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro e Sarto.

I Gigli e la Barca danzano lungo un tradizionale percorso individuato nel nucleo più antico della cittadina al ritmo di brani originali e reinterpretazioni attinte dalla tradizione musicale napoletana, italiana e internazionale eseguiti da una banda musicale posta sulla base della struttura.

La manifestazione copre l’intero arco della giornata. Nel corso della mattinata, i Gigli e la Barca vengono trasportati in piazza Duomo, la piazza principale di Nola, dove avviene la solenne benedizione da parte del vescovo.

Dal primo pomeriggio all’alba del lunedì le strutture e i cullatori che li trasportano affrontano spettacolari prove di abilità e di forza.

La Macchina di Santa Rosa
La Macchina di Santa Rosa è una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e in materiali moderni quali la vetroresina.

La sera del 3 settembre di ogni anno, a Viterbo, la macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di uomini detti “Facchini di Santa Rosa” lungo un percorso di poco più di un chilometro articolato tra le vie e le piazze del centro cittadino.

Durante il trasporto, le vie interessate vengono oscurate per far risaltare la luce della Macchina.

Il trasporto rievoca la traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta a Viterbo nel 1258 per disposizione di Papa Alessandro IV, dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio (detta della Crocetta) alla chiesa di Santa Maria delle Rose.

La Varia di Palmi
La Varia di Palmi è una festa popolare cattolica che si svolge a Palmi in onore di Maria Santissima della Sacra Lettera, patrona e protettrice della città, l’ultima domenica di agosto.

L’evento è la festa principale della Regione Calabria.

La Varia è un enorme carro sacro che rappresenta l’universo e l’assunzione in cielo della Vergine Maria.

Sopra il carro, di altezza pari a 16 metri e trasportato a spalla da 200 Mbuttaturi (portatori), trovano posto figuranti umani che rappresentano la Madonna, il Padreterno, gli Apostoli e gli angeli.

Un altro momento importante di fede è la processione, il giorno precedente il trasporto della Varia, del quadro di Maria Santissima della Lettera e del reliquiario del Sacro Capello.

La Faradda di li Candareri
La Discesa dei Candelieri (in sassarese Faradda di li candareri o solo Faradda) è una festa che si tiene a Sassari la sera precedente alla festa della Madonna Assunta (ferragosto) e consiste in una processione danzante di grandi colonne di legno, ceri simbolici, detti “candelieri” (li candareri), che si svolge lungo il Corso Vittorio Emanuele II fino a Porta Sant’Antonio e dal Corso Francesco Vico fino ad’arrivare alla chiesa di Santa Maria di Betlem.

È chiamata anche Festha manna, ovvero “Festa grande” e, secondo la tradizione, deriva da un voto fatto alla Madonna Assunta, che avrebbe salvato la città dalla peste.

Si tratta di quattro feste molto particolari e bellissime. Ognuna possiede una propria culturale tradizione. Speriamo di poterle ammirare da vicino appena terminerà questa brutta pandemia.

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