Tempo di lettura: 2 minuti

Era il 1992, sullo sfondo piazza Bellini, Brusciano in festa. Uno scorcio tipico di fine d’agosto, maglie gialle e rosse,un fiume di gente, è il giglio dei Lavoratori.

In un vicolo vicino, una bella donna bionda col vestito bianco e rosa grida:<<Sisina! Sisina!>>. Si affaccia una donna di mezza età con savoir faire tipicamente meridionale, ne nasce una piccola discussione che si conclude con quest’ultima che si congeda bruscamente.

Si, è la scena di un film. Continuerà con la donna in lacrime che si mescola tra la folla affranta per una delusione d’amore e la canzone “Mannaggia e me” del Comitato Giglio della Gioventù che fa da colonna sonora accompagnandola in suoni e colori della kermesse bruscianese.

È uno spezzone di “Libera” del pluripremiato regista napoletano Pappi Corsicato che con quel film vinse il premio Nastro d’argento al Festival del Cinema di Berlino nel 1993. La Festa dei Gigli di Brusciano è stata sfondo di un amore sofferto nel grande schermo, un amore degli anni ’90, quando il cinema italiano si imponeva nel panorama internazionale e la stessa Festa dei Gigli era vista con un certo romanticismo, uno spunto di cultura e storia.

Oggi si sta cercando di andare in quella direzione per farla ritornare a respirare grandezza ed è bene ricordare questo piccolo pezzettino di storia che ha contribuito ad una grande vittoria italiana.

“‘Na sera dinte all’ oscurità tu t’affacciaste, luna buciarda, luna ruffianella, pe’ colpa toia me ‘ncuntrai cu’ chella e mo chissà si torne alla ‘ncuntrà. Mannaggia a me cà appassiunatamente ce credeve, mannaggia chistu core ca va cercanne sulamente a te.”

Un’aria musicale d’altri tempi, quando si scriveva di amori non corrisposti, di spaccati di vita cittadina, che ha reso fieri bruscianesi e non del nostro invidiabile patrimonio storico-culturale.

Ringraziamo Luigi Nappo per questo aneddoto sulla Festa dei Gigli di Brusciano

Related Post

Rispondi